Renato
Guttuso
Bagheria, Palermo, 1912 - Roma, 1987
Cresce in un ambiente culturalmente evoluto poiché il padre Gioacchino,
agrimensore, si dedica alla pittura e la madre Giuseppina coltiva la
musica e la poesia. Allievo del pittore postimpressionista Domenico
Quattrociocchi e del futurista Pippo Rizzo, Guttuso espone per la prima
volta alla II Sindacale Fascista di Palermo nel 1929. Si iscrive alla
Facoltà di Legge, ma interrompe gli studi per dedicarsi alla
pittura. Espone due dipinti alla I Quadriennale Romana del 1931 e l’anno
seguente partecipa alla Mostra collettiva dei Giovani Artisti Siciliani
alla Galleria Il Milione di Milano. Nel 1933 a Roma conosce gli artisti
che frequentano la Galleria La Cometa: Mafai, Melli, Mirko, Fazzini,
Ziveri e Cagli, al quale si lega di profonda amicizia. Espone di nuovo
alla Galleria Il Milione di Milano (1934), insieme a Franchina, Barbera
e Noto con i quali ha costituito il Gruppo dei Quattro; nella città,
durante lo svolgimento del servizio militare (1935-1937), conosce Birolli,
Cantatore, De Grada, Fontana, Manzù, Sassu e Treccani.
A Roma partecipa alle Quadriennali del 1935 e 1937 e a Venezia alla
Biennale del 1936; milita tra i gruppi antifascisti e polemizza con
il Novecento. Si stabilisce a Roma nel 1937 e lo studio che divide con
Colacicchi e Scialoja diventa una sorta di ritrovo per gli intellettuali
e gli artisti contrari al regime (Moravia, Vittorini, Trombadori, Franchina,
Vigolo, Alicata e De Libero).
Nel 1938 Guttuso inaugura la sua prima personale alla Galleria La Cometa
di Roma e nel 1939 partecipa alla mostra di Corrente a Milano. In questi
anni la sua pittura subisce un mutamento stilistico che si esprime attraverso
un linguaggio di forte connotazione realista, influenzato da Guernica
di Picasso. L’impegno politico e sociale dell’artista è
evidente in opere come Fucilazione in campagna (1939), che si riferisce
alla guerra civile in Spagna ed è commemorativa del poeta Federico
Garcia Lorca, ucciso dai franchisti.
Scrive in qualità di critico d’arte su varie riviste: “Il
Selvaggio”, “Il Primato” (dal 1940), “Prospettive”
(dal 1942) e, nel secondo dopoguerra, “Rinascita”, “L’Unità”
e “La Fiera letteraria”. Si iscrive al Partito Comunista
nel 1940 e collabora con Amendola, Alicata, Trombadori ed Ingrao alla
sua organizzazione; al Premio Bergamo vince il terzo posto con la grande
tela Fuga dall’Etna (1940) e il secondo con la discussa Crocifissione
(1942).
Nel 1943 partecipa alla IV Quadriennale di Roma con Battaglia e cavalli
feriti, opera che grida alle atrocità della guerra. L’anno
successivo prende parte alla Resistenza ed esegue la serie di acquerelli
Got mit Uns, pubblicata nel 1945, in cui è forte la denuncia
contro i massacri nazisti alle Fosse Ardeatine. Espone alla mostra collettiva
Arte contro le barbarie, promossa da “L’Unità”
alla Galleria di Roma (1944) e ha una personale alla Galleria Palma
(1947). Insieme a Birolli, Turcato, Morlotti, Vedova, Leoncillo, Pizzinato,
Santomaso, Corpora, Fazzini e Viani fonda il Fronte Nuovo delle Arti,
che partecipa alla Biennale di Venezia del 1948. Presto il gruppo si
scioglie e gli artisti si dividono tra figurativi ed astrattisti. I
temi sociale e politico diventano sempre più sofferti e conducono
l’artista all’elaborazione di Occupazione di terre incolte
in Sicilia, con cui prende parte alla Biennale veneziana del 1950. Dopo
una fase espressionista (Crocifissione, 1941) e neocubista (Cucitrice
con drappo rosso, 1947), approda al Neorealismo in cui i temi di attualità
ricevono un forte contributo dalla revisione che l’artista attua
nei confronti del romanticismo e del realismo francese (Delacroix, Gèricault,
Daumier), supportata da una luminosissima tavolozza tributaria delle
lezioni postimpressionista e picassiana (La battaglia di Ponte Ammiraglio,
1952). Accanto ai temi di maggior impegno Guttuso affronta anche aspetti
della società piccolo-borghese (Boogie Woogie e La spiaggia,
1956) e utilizza soggetti quali nature morte, paesaggi siciliani, ritratti.
Ottiene una sala personale alla Biennale di Venezia del 1960.
A Palazzo della Pilotta a Parma si apre la grande mostra Guttuso, duecento
dipinti e antologia grafica dal 1931 ad oggi (1963); il ciclo Autobiografia
(trentasei dipinti di carattere privato) viene esposto in Germania,
a Darmstadt, Anversa, Amburgo e una mostra antologica viene inaugurata
a Berlino Est (1966-1967).
Guttuso esegue ancora un’opera di respiro politico sulla contestazione
giovanile (Maggio 1968). Espone Le visite alla Galleria La Parisina
di Torino (1970) e porta a termine l’opera Gibellina, iniziata
dopo il terremoto in Sicilia nel 1968.
Nel 1971 Guttuso riceve honoris causa la laurea in Lettere dall’Università
di Palermo.
L’anno dopo, alla Galleria comunale d’Arte Moderna di Bologna,
espone I funerali di Togliatti e nel 1974 viene inaugurato a Bagheria
il Museo Guttuso, in parte finanziato dall’artista stesso; dipinge
La Vucciria che, dopo le esposizioni palermitana e romana, viene acquistata
dall’Università di Palermo. Eletto consigliere comunale
nel 1975 e senatore l’anno seguente, nel 1976 l’artista
espone I funerali di Togliatti, La Vucciria e Il Convivio alla Biennale
di Venezia e dipinge Il Caffè Greco. Presenta le Allegorie alla
Galleria Il Milione di Milano e alla Rondanini di Roma e, in occasione
dei suoi settant’anni, viene organizzata la rassegna Guttuso opere
dal 1931 al 1981 a Palazzo Grassi a Venenzia (1982). Diverse sono le
grandi mostre sull’artista che si susseguono negli anni Ottanta
a Roma, Milano, Palermo.
Del 1986 è la cospicua donazione (undici opere tra cui Crocifissione)
alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma.
Nel 1987 a Bagheria, in una mostra dedicata a Guttuso, è stata
presentata Nella stanza le donne vanno e vengono, l’opera incompiuta
a cui l’artista attendeva prima della morte.
S.P.
63 - Calciatori, 1965
Olio su tela, cm 160x132
Collezione Mario Piccinini, Firenze
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Esposizioni
Arte e Sport, Firenze 1967; Idee per una collezione, Palazzo delle esposizioni,
Empoli 1970; Guttuso. Omaggio allo Sport, Roma 1983; Football. I domini
del Calcio, Spazio Peroni, Roma 1990.
Bibliografia
“La Gazzetta dello Sport”, Milano 25 febbraio 1968, p. 3 ripr.;
Catalogo Bolaffi, 1975, p. 163, ripr.; E. Crispolti, Catalogo generale
ragionato dei dipinti di Renato Guttuso, Milano 1984, vol. 2, p. 305,
n. 65/24; Football. I domini del Calcio, catalogo della mostra, Roma 1990,
p. 231, n.141.
64 - Ritmi di calciatori, 1983
Acrilici su carta intelata, cm 160x432
Collezione Barilla d’Arte Moderna, Parma - Italy
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Esposizioni
Renato Guttuso. Elogio allo Sport, Palazzo del CONI, Foro Italico, Roma,
1984; Los Angeles 1984; Guttuso omaggio allo Sport , Fabio Carapezza Guttuso
(a cura di), Complesso Foro Italico, Sala Stampa Italia ‘90, Roma
1990.
Bibliografia
Renato Guttuso. Elogio allo Sport, Palazzo del CONI, Foro Italico, Roma,
1984, Tav. 51.
E. Crispolti, Catalogo generale ragionato dei dipinti di Renato Guttuso,
Milano 1984, vol. 3, p. 353 n. 83/27.
65 - Folla allo stadio, 1965
Olio su tela, cm 285x206
Archivi Guttuso, Roma
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Esposizioni
Bibliografia
66 - Folla allo stadio, 1965
Olio su tela, cm 290x157
Archivi Guttuso, Roma
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Esposizioni
Renato Guttuso. Elogio allo Sport, Palazzo del CONI, Foro Italico, Roma,
1984;
Guttuso omaggio allo Sport, Fabio Carapezza Guttuso (a cura di), Complesso
Foro Italico, Sala Stampa Italia ‘90, Roma 1990; Arte e Sport in
Sicilia. Greco e Guttuso, Archivi Guttuso e Archivi Greco (a cura di),
18a Universiade Fukuoka, 1995.
Bibliografia
E. Crispolti, Catalogo generale ragionato dei dipinti di Renato Guttuso,
Milano 1984, vol. 4, p. 186, nn. 65/146 e 65/147;
Arte e Sport in Sicilia. Greco e Guttuso, Archivi Guttuso e Archivi Greco
(a cura di), Catalogo della mostra, Roma 1995 pp. 24 e 25, nn. 11 e 12.
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